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Intervista a Luca Bertocchi, stagista in LEN Solution

 

Ciao Luca, ci racconti chi sei e qual è il tuo ruolo in LEN Solution?

Mi chiamo Luca Bertocchi, ho 18 anni e sono appassionato di informatica e affascinato dalle nuove tecnologie. In LEN Solution ho trovato la possibilità di contribuire alla ricerca e sviluppo nell’ambito nell’Intelligenza Artificiale. Nel concreto, studio per LEN la teoria che sta dietro ai modelli fondamentali del Machine Learning, e porto avanti ricerche in vari ambiti di applicazione dello stesso.

 

Luca, qual è il tuo percorso scolastico e formativo fino ad oggi?

Il mio percorso formativo ha iniziato a orientarsi verso le nuove tecnologie già in terza media quando, per preparare l’esame, decisi di realizzare una tesina sull’Intelligenza Artificiale. Era un settore che andava consolidandosi e che non aveva ancora la popolarità di oggi. Nella tesina analizzavo anche l’etica della questione e i possibili rischi per il futuro. L’approfondimento di questi temi mi diede molto, tant’è che decisi successivamente di iscrivermi all’indirizzo Informatica e Telecomunicazioni dell’Istituto Gobetti di Scandiano, di cui ho appena concluso il quarto anno. Da qui lo stage insieme a LEN.

 

Come sei arrivato al Machine Learning?

Il Machine Learning inteso come branca dell’Intelligenza Artificiale l’ho conosciuto grazie a mio padre. Lui lavora in una grande multinazionale, e in questi ultimi anni ha cominciato a raccontarmi del come le nuove tecnologie si stiano insidiando nei vari processi produttivi, in particolare nell’ambito logistico. Sentii parlare di Machine Learning da lui per la prima volta, e fui subito molto interessato. Così, durante il primo incontro conoscitivo con il Cristiano Giaroni (AD di LEN Solution, ndr) mi fu proposto di provare a fare ricerca in questo ambito.

 

Il Machine Learning permette ai software di imparare dai dati che vengono caricati. Puoi farci qualche esempio di applicazione nella realtà quotidiana?

Gli esempi sono molteplici, a iniziare dalla classificazione di informazioni, ad esempio stabilire, sulla base dei dati biologici, di che tipo di animale si sta parlando o di che razza sia. Ancora, attraverso l’applicazione di filtri regressivi, riuscire a riconoscere gli elementi all’interno delle immagini, come i volti delle persone, o eventuali oggetti che un ipotetico carrello automatico in ambito logistico deve riuscire ad evitare. Ancora, nel caso di grandissime quantità di dati disponibili, e in questo caso si parlerebbe di Deep Learning, la possibilità di dare un target agli utilizzatori di una piattaforma, proponendo loro offerte promozionali sulla base dei gusti (tale sistema è adottato dal gruppo Facebook, che comprende anche il social Instagram).

 

Un tuo sogno nel cassetto?

È una domanda impegnativa. Il mio sogno nel cassetto è sempre stato quello di gestire una mia azienda, innovativa, che contribuisca alla realizzazione di sistemi tecnologici che aiutino l’uomo e ne migliorino la vita. Non posso esserne certo ma fra dieci anni spero di realizzarmi come imprenditore, magari amministrare una startup innovativa, e riuscire ad avere un’idea che possa essere influente sulla società.

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